Matteo Flora: "L’AI preoccupa per i deepfake"

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Matteo Flora, fondatore di The Fool: “L’AI preoccupa per i deepfake e per la propaganda nel conflitto ucraino”

 

Il 2024 sarà un anno decisivo per comprendere lo stato della democrazia nel mondo, con ben 62 paesi che andranno al voto, coinvolgendo un totale di 4 miliardi di persone. In questo contesto, la possibile interferenza del deepfake diventa cruciale. Matteo Flora, fondatore di The Fool, Professore in Fondamenti di Sicurezza delle AI e delle SuperIntelligenze, imprenditore e divulgatore, è recentemente intervenuto al SIOS24 Summer a Roma, illustrando i risultati di una ricerca realizzata da The Fool sui principali argomenti discussi sul web e sui social media. In seguito all’evento, Matteo Flora ha rilasciato un’intervista a Startupitalia sui temi principali in discussione in rete e sulle emozioni emergenti in un contesto così fortemente polarizzato.

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La ricerca di The Fool: in Italia l’entusiasmo nei confronti dell’AI è moderato

Lo studio di The Fool ha messo in evidenza come in Italia l’entusiasmo nei confronti dell’AI sia moderato. Solamente il 38% degli italiani prova sentimenti positivi verso l’AI a differenza del 47% del resto del mondo. L’apprezzamento, inoltre, si riduce con il salire dell’età: un italiano della GenZ su due è entusiasta delle novità portate dall’AI, ma la quota di entusiasti tra i Baby Boomers scende al 27%. Nonostante questi dati, quasi un italiano su due è convinto che l’AI avrà un impatto positivo sul futuro della società.

Tra febbraio e giugno 2024 sono stati pubblicati in Italia, sul web, quasi 150mila contenuti al mese sull’Intelligenza Artificiale. I temi che hanno scatenato il maggior buzz di conversazioni sono l’approvazione al Parlamento Europeo dell’AI Act e il Festival del Lavoro. Proprio in occasione di quest’ultimo evento l’AI è stata presentata come la rivoluzione industriale della nostra epoca.

 

Matteo Flora: “Anche i legislatori sono preoccupati per le minacce dell'AI, soprattutto per i lavoratori pubblici poco qualificati”

Tra i temi negativi emersi, le discussioni sull’AI Act evidenziano dubbi sul ruolo dell’Intelligenza Artificiale nella sorveglianza, nella manipolazione dei dati, nella protezione dei diritti umani e nella tutela della privacy. Sono presenti forti preoccupazioni riguardo alla circolazione di video deepfake creati per scopi ingannevoli e manipolatori. Inoltre, ci sono riferimenti all’utilizzo dell’AI nel conflitto russo-ucraino che alimentano ulteriori timori.

Non solo i cittadini, ma anche i legislatori si interrogano sulla trasformazione del mondo del lavoro. Questi ultimi hanno espresso preoccupazione per le potenziali minacce che l’IA rappresenta, in particolare per le migliaia di lavoratori pubblici poco qualificati che potrebbero essere sostituiti. Si è aperta una riflessione sulla necessità di trasformare i mercati del lavoro e di responsabilizzare i lavoratori di fronte alla digitalizzazione, con un focus sul ruolo dell’intelligenza artificiale nella definizione di nuove professioni.

A differenza di quanto si possa pensare, la ricerca di The Fool evidenzia come siano soprattutto i giovani a essere preoccupati, con gli adolescenti particolarmente consapevoli delle sfide che potrebbero incontrare nella ricerca di un impiego ben retribuito. Le competenze di problem-solving e data analysis saranno tra le più impattate dall'AI, che influenzerà anche l'organizzazione e l'implementazione degli aspetti lavorativi, migliorando produttività, efficienza, precisione e organizzazione. Tuttavia, le soft skill, come l'empatia, saranno meno coinvolte dall'adozione dell'AI.

 

 

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Matteo Flora: “Secondo cittadini e decisori politici, l'AI facilita l'innovazione semplificando i compiti”

Tra i temi positivi, l'Intelligenza Artificiale è vista come un fattore abilitante per un'accelerazione tecnologica, con particolare attenzione alle strategie e agli stanziamenti che l'Italia sta introducendo per sostenere la sua adozione. Secondo cittadini e decisori politici, l'AI facilita l'innovazione semplificando i compiti, aumentando l'efficienza e incoraggiando nuovi approcci strategici e creativi. Questo potenziale dell'IA promuove lo sviluppo professionale e migliora la gestione delle risorse, contribuendo a un progresso significativo in vari settori.

 

La ricerca di The Fool: più di un italiano su due considera importante la tematica ambientale

La ricerca condotta da The Fool si è focalizzata sull'analisi delle conversazioni riguardanti la transizione energetica. Tra febbraio e giugno 2024 sono state pubblicate in Italia quasi mezzo milione di conversazioni sul tema in questione, con particolare interesse per due argomenti specifici: la strategicità del nucleare e il Decreto agricoltura. La transizione energetica è un tema fortemente politicizzato, con contenuti e commenti che si concentrano sulle dichiarazioni dei politici e dei ministri, come ad esempio quelle sull’energia nucleare del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Alfonso Urso, e sui decreti del Governo riguardanti l’agricoltura.

Il 54% degli italiani considerano importante aiutare l’ambiente, contro il 42% del resto del mondo. Gli italiani mostrano anche un maggior entusiasmo rispetto al resto del mondo sul tema dell’adozione di soluzioni di energia pulita, il 51% rispetto al 32% Worldwide. Il dato più sorprendente emerso dalla ricerca di The Fool è che la sostenibilità non è un interesse prevalente dei più giovani: la consapevolezza ambientale è maggiore nelle fasce d’età più adulte.

Tra le principali tematiche negative che destano preoccupazione emergono contenuti riguardanti il cambiamento climatico e il riscaldamento globale. La transizione energetica è descritta come necessaria per affrontare questi problemi, ma vengono evidenziati anche i costi che le aziende dovranno sostenere per adottare soluzioni green: riduzione delle emissioni, ma anche possibile calo della produttività. L'adeguamento delle imprese all'aumento dei prezzi dei fattori produttivi, causato dalle nuove imposte sulla CO2 e dalle tensioni geopolitiche dalla Russia al Medio Oriente, potrebbe rallentare ulteriormente la produttività.

 

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Matteo Flora: “In calo il numero di italiani motivati a scegliere un’auto elettrica”

Notevole anche il buzz di conversazioni sulle auto elettriche, che rappresentano un cluster di criticità associate alla produzione, all'acquisto e all'utilizzo. Si discute dei costi elevati e delle preoccupazioni relative alle infrastrutture di ricarica e all'autonomia delle batterie. Attualmente, i consumatori italiani dimostrano una scarsa intenzione all'acquisto dei veicoli elettrici, con un notevole calo rispetto all'anno precedente: solo l'8% degli italiani, meno 4 punti percentuali anno su anno, intende passare all'elettrico. Tra le motivazioni che guidano la scelta di un'auto elettrica, gli italiani mettono al primo posto il fattore ecologico e l'esperienza di guida, apprezzando la modalità silenziosa dell'elettrico. Un consumatore italiano su quattro sceglie l'elettrico per motivazioni fiscali.

Ultimo argomento emerso dall’analisi di The Fool è quello relativo alle fonti di energia rinnovabile che sono tenute in forte considerazione dagli italiani, con un significativo apprezzamento per lo spostamento verso la produzione di energia solare e di idrogeno pulito. L'attenzione è rivolta anche ai miglioramenti tecnologici e ai nuovi standard industriali, con particolare interesse per il settore automobilistico e la mobilità sostenibile, inclusi i trasporti pubblici integrati e le soluzioni a basso impatto ambientale. Emergono infine discussioni sugli eventi sul clima e sull'ambiente, come il G7 Clima, Energia e Ambiente e l'Earth Day.

 

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