In questo report, guardiamo gli atteggiamenti e i comportamenti verso la pubblicità. Chi vince la competizione dell’ADV tra TV, motori di ricerca e social media? Quali sono le nuove sfide e opportunità nell’advertising? Il ruolo dimenticato dei boomers.
La posizione ancora dominante degli annunci televisivi
Gli annunci televisivi mantengono ancora oggi la prima posizione come tipologia di annuncio più efficace per la scoperta dei brand, pur affiancata e sfidata dai motori di ricerca. Finché i boomers saranno una forza considerevole nel mercato dei consumatori, in termini di capacità di spesa, la TV avrà ancora un ruolo importante per riuscire ad accedere a questo potere di spesa.
Osserviamo però dei cambiamenti più profondi in evoluzione: gli annunci televisivi negli ultimi anni sono stati in competizione con l’ascesa dei canali digitali e con gli annunci personalizzati sulle app e sui siti web.
Il tempo giornaliero trascorso a guardare la TV è diminuito gradualmente dal 2012, contribuendo a determinare un lento declino degli annunci televisivi come canale privilegiato di scoperta dei brand; nel contempo, il numero di ore trascorse sui social media è cresciuto significativamente soprattutto tra il 2015 e il 2019. Nel 2016 abbiamo avuto il punto di breakeven: il tempo complessivo passato sui social ha eguagliato quello davanti alla televisione.
L’aumento considerevole dei clic sulle ADV dei social media
Il numero di consumatori che scoprono brand attraverso annunci sui social media non è aumentato molto negli ultimi 2 anni; è cresciuto invece il numero di persone che fanno clic su di essi. Più clic significano maggiore comfort e fiducia nel vedere messaggi commerciali all’interno dei feed di notizie e una dimostrazione che questi annunci stanno diventando sempre più rilevanti.
Tra tutti i social, sull’ADV si distingue Instagram: circa un quarto degli utenti globali di Instagram ha cliccato su un annuncio sulla piattaforma nell’ultimo mese.
I consumatori Europei cercano di evitare ogni tipo di ADV, in Asia e Pacifico si sentono rappresentati dagli annunci e sono più propensi a farsi orientare dalla pubblicità
L’Europa è un mercato in cui ottenere efficacia dalla presenza pubblicitaria risulta molto impegnativo: i consumatori sono i più propensi a evitare qualsiasi genere di pubblicità, i meno propensi a sentirsi rappresentati negli annunci e ad acquistare i prodotti pubblicizzati.
Asia e Pacifico rappresentano il polo opposto: in media si sentono molto più rappresentati negli annunci e sono più propensi a comprare i marchi pubblicizzati.
L’opportunità dimenticata dei boomers
La generazione del baby boom, ovvero i consumatori più anziani dell’indagine di GWI, stanno spostando molti dei loro comportamenti sull’online, complice la pandemia e il progressivo raggiungimento dell’età pensionabile. Sono la generazione che, su tutte, detiene ancora il maggior potere d’acquisto, eppure non si sentono affatto rappresentati nelle pubblicità che vedono.
Una lunga attenzione alle generazioni più giovani ha lasciato i boomers ai margini, ma questi rappresentano ancora il segmento con più potere d’acquisto.